Quando ti viene la voglia di andare, ti vengono anche delle idee strane, tipo battere il tuo record di dislivello in una sola giornata. Coinvolgo mio padre come sempre e quindi Pizzo di Coca 3052 m da Valbondione, Valle Seriana, località Sambughera 988 m. Totale 2064 metri.
Partenza alle ore 7 dopo le solite due ore di macchina da casa e via per il sentiero 301 che strappa ripido per il Rifugio Coca.
Giornata splendida, dopo una notte di forti temporali e pioggia da uragano. Poco sotto il rifugio si deve attraversare il torrente su un ponte e salire una scalinata di cemento. Cascata d’acqua impressionante. Ci siamo dovuti attaccare ai corrimano per non essere trascinati via. Quindi piedi a mollo e pantaloni zuppi. Sosta al Rifugio Coca a 1892 m per una generale strizzata di abiti e calze, rapido cambio di magliette, torta con tè caldo ristoratore per essere pronti di nuovo.
L’ambiente ora si apre sulla piana del laghetto di Coca per poi tagliare a NE a mezza costa lungo il sentiero 323 verso la Bocchetta del Camoscio a quota 2719 m dove siamo arrivati salendo per neve dura da fine primavera. Il tempo si mantiene sempre ottimo e la vista si allarga intorno. Possiamo vedere distintamente la nostra auto parcheggiata a Valbondione. È il vantaggio del Coca, si fa tanto dislivello ma con poco avvicinamento.
Casco in testa, imbrago e corda da 30m e 8mm disponibile nello zaino. Dalla Bocchetta si prende subito a sinistra e perveniamo a un camino di una trentina di metri di roccia buona con difficoltà di II. Con attenzione seguiamo i bolli rossi e gli ometti per un tratto di sentiero e roccette che porta a dei gradoni di roccia abbastanza buona. A un certo punto troviamo le indicazioni sinistra facile destra difficile.
Abbandoniamo ogni velleità e scegliamo la via facile. Di nuovo il percorso segue una diagonale ascendente, sempre sul lato si sinistra salendo della cresta SW, con salti di roccia ben appigliati, ma da tastare con attenzione, fino alla croce di vetta che tocchiamo alle ore 12.
Panorama molto bello che spazia tutto attorno per 360° dal Monte Rosa, al Bernina, al Cevedale, all’Adamello con i vicini Redorta e Scais e la bastionata nord della Presanella. Discesa fatta con attenzione, da non perdere assolutamente la traccia e gli sbiaditi bolli rossi, per non trovarsi in canali pieni di sfasciumi che picchiano a valle. Dalla Bocchetta è poi una rapida discesa a valle e all’auto.