Oggi gita col Papà. Puntiamo alla Grignetta per la Cresta dei Fiori, un itinerario selvaggio lontano dal chiasso delle normali. Partiamo dalla Chiesetta del Sacro Cuore, seguendo l’itinerario in comune con quello del Grignone fino al bivio per la traversata bassa. Qui prendiamo a sinistra il sentiero che conduce ai Resinelli. Lo abbandoniamo quasi subito, seguendo una stradina in salita sulla destra che si inoltra nel bosco.
Alpe Campione e vetta
Attraversiamo per la prima volta il torrente (verso sinistra salendo) poi una seconda volta (a destra) e infine — dopo il primo cartello in legno — di nuovo sulla sinistra. Da qui in poi il sentiero inizia a salire con più decisione nel bosco. Non è sempre evidente, ci sono solo dei rari ometti e qualche bollo giallo. A circa 1500m inizia la neve. Nei pressi dell’Alpe Campione la neve aumenta, e si inizia a “sfondare” di brutto.
Poco sopra la baita, inizia la cresta vera e propria. Calzo i ramponi e mi preparo per la salita, mio papà mi aspetterà qui. La cresta sale decisa, i bastoncini aiutano parecchio, la picozza è superflua. Arrivato al termine della cresta mi abbasso per qualche metro e risalgo un breve canalino innevato. Bisogna poi scendere per qualche metro sul versante sud per superare un gendarme. Qui si incontra il sentiero che sale dalla Sinigaglia. Il resto del percorso fino alla vetta è ben noto, con le diverse catene oggi rese più delicate dalla neve
La Discesa dal Sentiero delle Rive di Corda
Dalla vetta ripercorro a ritroso la traccia di salita per tornare da mio papà. La picozza può tornare utile per la discesa dal canalino: portatela, non si sa mai. Decidiamo di scendere dal Sentiero delle Rive di Corda per chiudere un bel giro ad anello. Il sentiero — nella parte alta — è ben segnato, e offre dei bellissimi scorci sul uno dei versanti più selvaggi della Grignetta. Mano a mano che ci avviciniamo al Gerone, aumentano i tratti innevati e il sentiero diventa meno battuto.
L’attraversamento del Gerone è in pessimo stato. La catena è molto lasca e serve a poco. In inverno poi il terreno è ghiacciato, quindi meglio attraversarlo con i ramponi. Al termine un tratto di sentiero è crollato, ma si riesce comunque a passare abbastanza agevolmente anche con l'aiuto di una corda. Rientriamo poi nel bosco: anche qui il sentiero non è sempre evidente e bisogna superare diverse rive con alcuni tratti innevati. Alla baita finiscono le difficoltà e rientriamo agevolmente per la traversata bassa.
Gita molto bella e completa, che permette di scoprire uno dei versanti più selvaggi della Grignetta. In inverno diventa un itinerario alpinistico. Portatevi quindi dietro picozza e ramponi. Da non sottovalutare l’attraversamento del Gerone, non tanto per le difficoltà, ma per il pericolo oggettivo di caduta massi.