Il Pizzo la Scheggia è la montagna più alta che si affaccia sulla Val Vigezzo. Si arriva in auto fino ad Arvogno a quota 1247 m, passando per Santa Maria Maggiore. Lasciata l’auto appena fuori del paesino troviamo le indicazioni per la nostra cima. Purtroppo dobbiamo perdere quasi centocinquanta metri di quota, pensa che goduria al ritorno, e scendere nella valle fino al torrente Melezzo che costeggiamo per un tratto fino al ponte che lo attraversa.
Seguiamo sempre le indicazioni per il Pizzo la Scheggia e il Bivacco Regi all’Alpe Forno posto in una bella conca glaciale a 1888 m. Il bivacco è incustodito ma sempre aperto ed è anche molto bello. Qui incontriamo alcuni simpatici Soci del CAI di Santa Maria Maggiore che stanno eseguendo lavori di manutenzione, li salutiamo e con un tempo decisamente variabile ricominciamo la salita.
Prima compiamo un giro nella conca verso O, poi si sale lungo il sentiero che ci porta all’attacco della cresta SE. Qui incontriamo le prime chiazze di neve che cominciano a nascondere il percorso. Anche oggi non fa molto freddo e la neve caduta a fine aprile è molle e sprofondiamo continuamente.
Nel salire, stando alla sinistra della cresta salendo, ci alterniamo io, mio padre e il suo compagno Sergio, coppia invidiabile di vecchietti molto in forma e sempre disponibili quando c’è da far fatica. Arriviamo quindi in cima a toccare la croce posta sulla cima del Pizzo la Scheggia a quota 2566 m.
Il panorama è totalmente assente per via di nubi spesse e minacciose che coprono tutte le cime attorno. Solo una fugace visione della parete Est del Rosa, del Weissmies, del Laginhorn e nient’altro.Qualche goccia di pioggia ci accompagna al rientro, passando per alpeggi e baite ottimi soggetti per la mia passione per la fotografia. Alla fine ci tocca risalire i centocinquanta metri persi all’andata, ma li facciamo quasi di corsa per ridurre il tempo di questo calvario.