Il Zucco di Cam è una montagna che si affaccia sull’amata Valsassina. Non particolarmente bella con i suoi fianchi erbosi e la cima arrotondata, ma ho deciso di salirla per tre ragioni: perché è lì, perché salirla da Introbio comporta un bel dislivello di milleseicento metri e quindi costituisce un ottimo allenamento, perchè sta facendo un maggio nevosissimo e quindi troverò neve da calpestare dai millecinquecento in su. Chi può condividere questi bislacchi motivi? Mio padre naturalmente.
Partiamo dal parcheggio posto all’ingresso di Introbio, davanti alla caserma dei Carabinieri, a quota 590 m e seguiamo la mulattiera con le indicazioni Bocchetta di Foppabona. Lasciando a sinistra le indicazioni per Biandino e a destra quelle per il Rifugio Buzzoni 1540 m, saliamo lungo la costa e poi con traverso verso NE ci portiamo sotto la verticale della Bocchetta di Foppabona. Cominciamo a calpestare la neve fra bei contrasti del verde dei prati e delle prime gemme sugli alberi ed il bianco della neve. Quindi foto!
A naso, il sentiero è coperto da 20/30 cm di neve, perveniamo prima alle Sorgenti della Norda e poi alla Bocchetta di Foppabona 1980 m. Attacchiamo, si far per dire, la cresta, meglio il dosso O del Zucco e perveniamo alla cima del Zucco di Cam 2197 m. Tè caldo, oggi niente salamino, qualche biscotto e frutta secca, foto tutto attorno del bel panorama verso le Grigne ed il Tre Signori.
Ritorno verso la Bocchetta di Foppabona e da qui a N verso il Rifugio Grassi 1980 m passando sotto la costiera del Zucco di Valbona 2134 m. Non ci fermiamo al rifugio, ma proseguiamo verso la sovrastante Bocchetta del Camisolo 2010 m. Da qui lunghissima discesa, quasi nove kilometri, lungo la Val Biandino ed il Torrente Troggia fino al parcheggio.