Fa caldo, c’è ancora la possibilità di fare una salita over 3000. Scegliamo il Chuebodenhorn, una cima che avevo puntato già da diverso tempo ma che, per un motivo o per l’altro, non ero mai riuscito a salire. Partiamo dalla località All’Acqua sulla strada per il Passo della Novena seguendo un bellissimo e comodo sentiero che in breve ci porta alla Capanna Piansecco.
Dopo la Capanna prendiamo il sentiero che sulla sinistra scende leggermente verso una radura ma, non appena riusciamo a scorgere la traccia poco più in alto, torniamo sui nostri passi. Dalla Capanna quindi prendiamo per un breve tratto il sentiero che sale verso nord e, dopo pochi metri, una debole traccia a sinistra che porta alla base del primo risalto. Qui la salita aumenta notevolmente di pendenza e in breve tempo ci permette di raggiungere una capanna militare dove ci fermiamo per mangiare qualcosa.
Ripartiamo affrontando una pietraia costituita da blocchi enormi: la neve nasconde delle insidiose voragini, procediamo con calma per evitare una rovinosa caduta! Superato questo tratto si inizia a risalire per terricio e detriti il pendio che porta al Gerenpass. Quando crediamo di essere arrivati al passo notiamo che in realtà manca ancora un traverso in leggera salita: un classico di queste situazioni, i passi sono sempre dopo il primo orizzonte.
Al passo ammiriamo il grandioso spettacolo del Chuebodenglatcher con il suo lago a mezzaluna e il Finsteraarhorn sullo sfondo. Breve sosta e poi su per la cresta NE. La cresta è larghissima e priva di ogni difficoltà: la neve fresca caduta di recente però ci fa avanzare lentamente tra le pietraie. Dopo sei ore di dura lotta tocchiamo i 3070m della panoramicissima vetta. La discesa non è meno straziante della salita, anche se per fortuna più rapida.
Al rientro il tramonto ci regala bellissimi scorci autunnali sulla Val Bedretto. La salita merita 10 per i panorami e un bel 4 per l’itinerario che, dal bivacco in poi, è un’unica grossa pietraia.