Forse l’escursione autunnale perfetta, per via della varietà dei paesaggi della via di salita. È possibile salire il Rosso di Ribia dalla Val Onsernone, con un percorso meno lungo, ma questo itinerario vale sicuramente lo sforzo aggiuntivo. Abetaie, larici dorati, laghetti e baite, c'è tutto. Ci troviamo alle 5:30 al parcheggio di Grandate per poi dirigerci verso la Valle Maggia.
Partenza da Cimalmotto
Partiamo da Cimalmotto, nell'alta Valle di Campo, vicina a quella di Bosco Gurin. Parcheggiamo l'auto in un comodo parcheggio dove sono presenti le indicazioni per i vari itinerari. Seguiamo la strada asfaltata per un lungo tratto. Dopo un tornante verso sinistra, parte il sentiero che in discesa raggiunge il letto del torrente. In tutto si perdono circa 170m, la classica mazzata finale al ritorno. Il sentiero sale con regolarità fino alla stupenda Alpe di Sfii. Senza raggiungerla scendiamo al ponte seguendo le indicazioni per il Lago di Sfii. Il lago è una vera perla, in autunno è possibile ammirarlo in tutto il suo splendore.
Pausa pranzo e ripartiamo, seguendo i bolli che da bianchi e rossi diventano bianchi e blu, il colore che gli svizzeri danno agli itinerari alpini. Superiamo la Corte del Lago per poi scendere di nuovo sulla riva. Qui il passaggio su rocce coperte da brina si rileva piuttosto ostico. Al termine, con un ampio semicerchio verso sinistra arriviamo al colletto posto sotto la Cima del Lago. Immagine stupenda con il Pizzo del Lago Gelato che si staglia sopra i larici illuminati dal sole. Dal colletto scendiamo per circa 140m — breve catena — fino al Lago del Pezz. Da qui parte la lunga salita alla vetta.
Salita alla vetta dal Lago Pezz
Prima parte su ripida pietraia, ma con una traccia che evita la parte più disagevole. Al termine, sulla sinistra, parte un lungo traverso su una cengia esposta posta sopra a delle falesie. Oggi con la neve è abbastanza delicata. Mio papà si ferma qui e torna giù con Fabiana, io decido di provare. Non ho i ramponcini ma le speedcross nuove sono una buona alternativa.
Al termine del traverso la salita si impenna inerpicandosi su una distesa infinita di blocchi, per fortuna stabili. Arrivo all’intaglio posto a sinistra della vetta, dove si incontra l’itinerario che sale dalla Val Onsernone. La cima si raggiunge con facile arrampicata. Io ho sbagliato seguendo una cengia verso destra, in realtà la cima è proprio sopra l’intaglio. Oggi panorama inesistente, solo il tempo di un selfie e inizio la discesa.
La lunga discesa
Con molta attenzione ripercorro la cengia fino alla pietraia, dove posso allentare la tensione e aumentare l’andatura. Ritrovo Fabiana e mio papà al colletto e insieme percorriamo a ritroso la via di salita. Arriviamo al buio con le luci delle frontali. Itinerario stupendo, richiede ottimo allenamento. Con neve diventa ostico, ramponi obbligatori in primavera. Uno dei più belli che ho mai fatto, merita.