Seconda volta sul San Matteo, questa volta per il classico itinerario lungo il Ghiacciaio dei Forni. Partenza assassina alle 3:30 per essere pronti per partire alle 7. Oggi la macchinetta non accetta la carta di credito, quindi si va di biglietto di informativo sul cruscotto con scritto “pagherò!”. Oggi siamo un gruppone da otto persone, come nella migliore tradizione svizzera.
Salita lungo l’itinerario classico
Mettiamo gli sci subito dopo la diga e iniziamo a risalire gli ex pendii glaciali. Impressionante il ritiro del Ghiacciaio dei Forni, come anche il crollo della parete nord del San Matteo. Il clima sta cambiando troppo velocemente. Seguiamo tutta la valle glaciale rimanendo sulla sinistra orografica. In vista della prima seraccata, lasciamo la lingua principale e risaliamo la valletta sulla destra.
Siamo sull’itinerario classico. In alternativa si può compiere un ampio semicerchio passando sotto la Punta Cadini per guadagnare il plateau sommitale. Oggi 20 cm di neve fresca, la discesa sarà eccezionale. Passiamo sotto una bellissima seraccata prima di raggiungere un colle a 3250m dove inizia la parte più ripida, oggi in condizioni perfette.
Giunti al plateau sommitale le pendenze diminuiscono sensibilmente e, in breve, raggiungiamo la vetta. Vento che si fa sentire oggi a queste quote, è quasi impossibile stare nei pressi della croce.
Una splendida sciata
Neve strabiliante per essere Maggio, dall’inizio alla fine. Solo leggermente rimaneggiata dal vento, ma è difficile pretendere di più in questa stagione. State attenti in discesa a non perdere il taglio a sinistra, altrimenti rischiate di finire sopra la seraccata. Ottima neve trasformata sotto, anche se ormai si tratta di un lungo trasferimento. Damiano con la tavola arriverà mezz’ora dopo.
Un Maggio freddo e instabile che ci sta regalando delle ottime sciate. Se non arriva il drago, la stagione andrà avanti ancora a lungo.