Partiti per fare il Chüebodenhorn ma una volta al passo abbiamo rinunciato perché il vento ha completamente devastato il pendio finale. Classica partenza dal posteggio di All’Acqua dove il freddo non manca mai. Optiamo per la salita lungo il sentiero, il canale a sinistra è in pessime condizioni, ha piovuto fino a 2000m circa.
Dalla Capanna Piansecco alla vetta
In breve raggiungiamo la capanna dove scambiamo due chiacchiere con il gestore. Ci avvisa che il vento ha soffiato fortissimo e di stare attenti all’ultimo pendio del Gerenpass dove è già scesa una valanga nella notte. Dopo la capanna la salita si impenna e con diversi tornanti ci portiamo a ridosso del pendio finale. La valanga sembra averlo bonificato, ma dobbiamo comunque procedere con attenzione, ci sono diversi placche da vento.
Al Gerenpass notiamo che il Chüebodenhorn è davvero in pessime condizioni. Ripieghiamo sul Poncione di Manió, non prima di aver fatto un bel giro sul laghetto glaciale davvero stupendo. Il pendio finale è un sastrugio unico, nessuna speranza per una bella discesa. In breve raggiungiamo l’anticima scialpinistica, la vetta vera e propria è più lontana e richiederebbe attrezzatura alpinistica.
Discesa dal canale
Decidiamo di scendere dal canale che parte poco prima del pendio finale. Troviamo neve discreta, ancora mezz'ora e sarebbe diventata pappa. Lo zero termico infatti è in forte aumento, a inizio settimana si prevede che salga fino a 3800m. Follie di un clima che cambia. Dalla base conviene proseguire in direzione sud fino a incontrare un ampio canale di discesa, molto più agevole di quello vicino alla capanna. Arriviamo sulla strada del Passo della Novena, e in breve all’auto.
Gita molto bella, con pendenze sempre sostenute, la discesa dal canale permette di effettuare un bellissimo giro ad anello. Chiudiamo la giornata con un ottimo hot dog all’autogrill di Bellinzona nord, anche questo consigliato. Rientro in Valsassina dove sembra primavera. Si prospetta l’ennesimo anno tragico per il versante sud alpino.