Era da un po' che volevo salire al Piz Turba, oggi le condizioni non erano entusiasmanti, ma l’ambiente in sé merita la gita. Prendiamo gli impianti di Bivio per evitare il lungo e monotono piattone della prima parte dell’itinerario. Dodici franchi a testa (più parcheggio) per la corsa fino in cima non sono una cifra assurda, ne vale la pena.
Partenza da Bivio
All’arrivo della seconda ancoretta mettiamo le pelli e saliamo per qualche decina di metri per poi abbassarci di poco e iniziare il lungo traverso che porta al Passo della Forcellina. Diversi paletti segnano il percorso. Si devono affrontare numerosi saliscendi, serve buona dimestichezza in discesa con le pelli. Raggiunto il passo, iniziamo la salita lungo l’ombroso versante nord est. Le pendenze sono sempre modeste, tranne due muretti prima della vetta.
Il pendio finale, oggi con neve durissima, richiede l’uso dei rampanti. Io metto direttamente i ramponi per proseguire poi per la vetta. Ambiente grandioso, con la Val d’Avers sotto di me, il Bernina e il Badile e Cengalo proprio di fronte.
La lunga discesa
Muretto iniziale sui 30° poi pendii sempre più dolci fino a ricongiungersi con la discesa del Roccabella. Secondo me è una gita spettacolare da fare dopo una nevicata. Il traverso iniziale è relativamente sicuro, solo in alcuni punti si avvicina alle pareti del Sur al Cant. Unica nota dolente il piattone finale, dove si deve spingere per qualche tratto. È possibile anche fare subito una prima discesa dal termine degli impianti e poi ripellare per la cima. A seconda delle condizioni i ramponi possono tornare utili per la vetta.