Salita facile su pendio ripido ma poco crepacciato, complice anche la stagione estiva relativamente fresca e instabile. Partenza Sabato 1 Luglio alle 4:45 da Seregno, sconfinamento al Sempione e poi via diretti verso Zinal nel cuore del Vallese. Verso la fine del paese si svolta a sinistra per raggiungere un campeggio. Dopo pochi tornanti si lascia la macchina e inizia il sentiero che porta alla Cabane de Tracuit (3270m).
Carichiamo sulle spalle uno zaino mostruosamente pesante (come al solito in questi casi) e incominciamo la dura salita: 1600m di dislivello non sono pochi. La prima parte del sentiero è agevole e ben tracciata. Superata la prima balza, a quota 2600m ci si trova su un largo pianoro erboso da dove è possibile scorgere il rifugio. L’ultimo tratto di salita avviene su una fastidiosissima pietraia, intervallata da qualche nevaio. Dopo circa 5h arriviamo al Tracuit. Il panorama è fantastico, una sfilza di 4000 uno dopo l’altro: Bishorn, Weisshorn, Zinalrothorn, Dent Blanche ovvero, la Corona Imperiale.
Mangiamo, sistemiamo ramponi piccozza corda e imbrago e andiamo a letto. La nottata come al solito passa quasi insonne, sia per lo sbalzo di quota sia per il clima infernale della camerata. Sveglia alle 4, rapida colazione, indossiamo l’attrezzatura e alle 4:45 siamo in marcia sul ghiacciaio mentre albeggia. La prima parte avviane su un facile pianoro che porta alla prima rampa.
La salita prosegue con pendenze costanti non dando mai tregua. La cima è sempre sotto i nostri occhi, ma a queste quote le distanze traggono in inganno e sembra non arrivare mai. Dopo poco più di 3 ore arriviamo alla sella fra le due cime. Qui si apre un panorama mozzafiato sulla valle di Zermatt e Saas Fee: Dom, Alphubel, Lenzpitze e Monte Rosa sembrano a portata di mano. L’ultimo tratto della salita avviene su una facile ma a tratti esposta cresta (attenzione alle eventuali cornici).
Ed eccoci in vetta ad assaporare di nuovo la magia di queste quote! Da qui la parete ghiacciata del Weisshorn è uno spettacolo della natura, solo questa visione compensa le fatiche della salita. Fatte le consuete foto di rito iniziamo la lunga ed estenuante discesa dai 4153m della vetta ai 1600m di Zinal. La neve smolla un pò, ne approfittiamo per toglierci i ramponi e scendere con qualche divertente scivolone sul ghiacciaio. Dal Rifugio al fondovalle invece è un vero calvario per i piedi e le ginocchia. Alle 16:30 siamo di nuovo alla macchina. E anche questa è andata, non vedo già l’ora di fare un altro 4000!