Siamo ai primi di Aprile e finalmente è arrivata una nevicata. Partiamo prestissimo per essere ai Piani dei Resinelli alle prime luci dell’alba. All’imbocco del parcheggio prendiamo a destra la stradina che porta al bar ristoro, ve lo consiglio, e subito dopo prendiamo la ripida deviazione a sinistra verso il rifugio Porta. Troviamo la stanga aperta, è una strada privata, per cui riusciamo ad arrivare fin dove la strada è percorribile lasciando l’auto al solito slargo sterrato. Fra le nebbie dell’alba sollevate dal primo sole, le previsioni danno tempo bello e soleggiato, intravediamo un ben più alto spessore in quota.
Siamo i primi e con grande soddisfazione calpestiamo la neve vergine e battiamo la pista. Fino alla deviazione per i Torrioni Magnaghi non servono i ramponi, ma qui li calziamo visto che dobbiamo fare qualche traverso e il percorso si inerpica leggermente. La neve fresca supera i trenta centimetri e tutto attorno è uno spettacolo illuminato dal sole. Continuiamo la salita arrivando allo sbocco del Canalone Cecilia per poi risalire l’ultimo canale, catene, che ci porta sul tratto terminale della cresta e da qui in vetta alla Grigna Meridionale 2177 m.
Nelle condizioni odierne sembra di essere su un 4000 con tutte le creste, che si dipartono dalla cima, ben innevate e i canaloni che cominciano a scaricare. Lavoriamo di fantasia e ci sembra di essere sulla Cresta di Rochefor sul Monte Bianco. Veramente uno spettacolo con la Grigna Settenrionale vicina e tutte le Alpi attorno. Riusciamo a vedere distintamente il Duomo di Milano e gli Appennini. Nel mentre ci gustiamo il solito salamino arrivano altri alpinisti che hanno seguito la nostra traccia e che noi ripercorriamo in discesa lungo il sentiero della Cresta Cermenati.
Ah la Cermenati quante volte fatta in salita e in discesa e tutte le volte a dire mai più. La Cermenati è un sentiero che spacca le ginocchia, ma questa volta, in queste condizioni con neve fresca e sole, è quasi piacevole e divertente.