La voglia di fare qualche canale è alta, ma c’è ancora tanta neve e il vento forte dei giorni scorsi non ha aiutato il consolidamento. Tra dubbi e incertezze decidiamo di andare a provare il canale nord del Cabianca tanto per riprendere confidenza con picche e ramponi. Arriviamo a Carona pronti per percorrere la lunga (e ormai ben nota) carrozzabile che porta al Calvi e che, ogni volta, sembra più lunga del solito: mistero!
In poco più di due ore siamo al Lago di Fregabolgia: da qui il canale è ben visibile; impossibile sbagliare percorso! Superiamo la diga e purtroppo constatiamo subito che le neve non è portante. Poco male, l’avvicinamento non è lungo, si tratta solo di ravanare un po’ aiutati dal provvidenziale Gu-GeL. Mano a mano che ci avviciniamo al canale, aumentano i crostoni di neve ventata: il pericolo valanghe è marcato (grado 3), la situazione è al limite, che fare?
Decidiamo di andare avanti lo stesso e di attaccare il canale. La salita è semplice, tutta neve con pendenza massima di 45° ma è resa abbastanza inquietante dalla grandiosa (ma spettacolare) cornice che incombe costantemente sopra di noi. L’uscita è bellissima, un anfiteatro chiuso tra la cornice e la parete della montagna. Davanti a noi si apre un magnifico panorama a 360° verso le Prealpi e la pianura. Da qui in breve raggiungiamo la vetta non facilmente identificabile per il fatto che la campana è sepolta dalla neve.
Visto il pericolo di valanghe e l’assenza di traccia per la via di rientro optiamo per tornare alla diga scendendo dal canale. La discesa non è complicata ma sicuramente richiede più attenzione della salita. Rieccoci alla diga, da qui rimane solo una lunga cavalcata verso la macchina. Un canale facile, ma sicuramente appagante sia per il panorama che per la bellissima uscita. Unica nota dolente l’impossibilità di festeggiare la nostra salita al birrificio Maivisto: la sua chiusura è una dramma che difficilmente supereremo.