Era da tanto tempo che volevo fare un giro nella Alpi Glaronesi, una zona remota e affascinante delle Alpi. Propongo subito a mio papà il Clariden dal Klausenpass, una cima effettuabile in giornata. Solita partenza assassina alle 3:30 da Desio. Per renderla un po' più umana mio papà si ferma a dormire da me. L’idea era quella di fare colazione — con il solito croissant al burro da 1000 calorie — alla stazione di servizio prima del Gottardo. Purtroppo la troviamo chiusa. Il dramma si consuma quando scopro che la prossima stazione di servizio si trova dopo Erstfeld, l’uscita per il KlausenPass.
Partenza dal Klausenpass
Quando ormai avevamo perso ogni speranza appare, come un miraggio, una Coop Pronto. Colazione con cappuccino alla macchinetta e brioche. Per non farci mancare nulla prendiamo anche un pacco da sei di Radler Calanda, la miglior bevanda dissetante per l’alpinismo! Dopo circa tre ore arriviamo al Klausenpass. Ovviamente dovevo dimenticare qualcosa, oggi il beveraggio. Acquisto per la bellezza di 5 CHF una bottiglietta da mezzo litro di acqua naturale e siamo pronti per partire. Dalla chiesetta si sale per un sentiero che incrocia ogni tanto una poderale, segnato da radi bolli bianchi e rossi. Superato un breve salto roccioso, attrezzato con una catena, il sentiero prosegue in direzione SW per poi piegare con decisione verso sud lungo una dorsale che permette di raggiungere l’Iswändli. Incredibile vedere delle rocce calcaree in un ambiente del genere, sembra di essere in grigna ma 1000 metri più in alto.
Il Ghiacciaio Iswändli
Il ghiacciaio pare privo di crepacci, ma ci leghiamo comunque per sicurezza. Il primo tratto è abbastanza ripido; conviene superarlo sulla destra, tenendosi lontani della seraccata che precipita a valle.
Guadagnata la parte sommitale del ghiacciaio puntiamo con decisione verso est in direzione della cima. Raggiungiamo la sella alla base dell’anticima dove ci sleghiamo e togliamo i ramponi per affrontare la parte finale della salita.
Impressionante l’Hüfifirn, un immenso ghiacciaio che si sviluppa per la maggior parte sotto i 3000m di quota! Saliamo all’anticima per facile sentiero per poi scendere alla base della cima vera e propria.
Anticima e vetta
Per arrivare alla prima catena costeggiamo il primo salto roccioso su un insidioso tratto ghiacciato coperto da detriti. Qui i ramponi avrebbero fatto comodo. Il tratto attrezzato non è difficile, ma è esposto. Ci assicuriamo in ogni caso con un cordino. Il tratto più difficile è circa a metà cresta, subito dopo una cengia sul versante sud. Dopo circa 5 ore siamo in vetta.
Il panorama è grandioso e poco familiare, pieno di nuove vette da scalare! In particolare è molto suggestiva la visuale verso nord, dove le Alpi finiscono per lasciare spazio agli altipiani. Davanti a noi poi il maestoso Tödi, già segnato nella nostra lista.Scendiamo con attenzione percorrendo a ritroso il percorso di salita. Ci vuole circa un’ora per andare e tornare dalla sella. Il resto è un lungo rientro verso il passo.
Una cima da massimo dei voti: poco sviluppo, facile ghiacciaio, cresta, ferrata finale e panorama grandioso, non manca niente! Un consiglio, portate i guantini da ferrata per il tratto finale, e tenente i ramponi nello zaino per il tratto dopo l’anticima.