Torno per la sesta volta alla Capanna Margherita, terzo tentativo per Fabiana che dopo due sconfitte vuole assolutamente raggiungere la vetta. Partiamo alle quattro in punto del mattino dal Rifugio Mantova ben sapendo che il tempo non sarà dei migliori. Il radar da qualche spiraglio dalle 7 alle 12 ma purtroppo non sarà cosi. Stiamo bene — ci siamo acclimatati il giorno prima salendo al Rifugio Quintino Sella — e saliamo con buon ritmo.
Arrivo in vetta nella bufera
Dopo il Colle del Lys la nevicata si intensifica, così come il vento. La traccia sparisce e la maggior parte delle cordate torna indietro. Noi non molliamo, uso il gps del mio Garmin e inizio a seguire la traccia visto che la visibilità è nulla. Altre cordate ci seguono. Conosco bene il posto, altrimenti sarei tornato indietro anch'io. Al Colle Gnifetti inizia a tuonare: cerchiamo di stabilire un contatto visivo con la capanna ma niente. La vedremo solo all'ultimo. Arriviamo dritti sotto di lei, senza fare il solito tornante.
Ghiaccio e vento ci impegnano non poco, Fabiana rischia di perdere il rampone da scialpinismo, non proprio adatto a picchiare le punte nel ghiaccio. Finalmente entriamo nella capanna e decidiamo di dormire li visto che la bufera non smetterà fino a sera. Notte come al solito tormentata dal mal di testa ma lo sapevamo. L’alba a 4500m però ci regala uno spettacolo incredibile. Non mi stancherò mai di tornare qui.
La discesa
Iniziamo a scendere con circa 20cm di neve fresca, con gli sci sarebbe stata una goduria! Sulla via del rientro aggiungiamo anche la Piramide Vincent visto il tempo splendido. Ghiacciaio in forte sofferenza, dietro alla Capanna Gnifetti come al solito un vero colabrodo, anche se si riescono a vedere tutti i crepacci. La parte più insidiosa è dopo il primo muretto, ce ne sono alcuni ben nascosti, infatti quello che mi precedeva ci è finito dentro per fortuna senza conseguenze.
Ghiacciaio di Indren già in agonia, quest'anno perderemo tantissimo ghiaccio.