Fa caldissimo, dove andare? Direi che un Bregagno con vista lago ci può stare! Dopo una veloce colazione ad Argegno prendiamo da Menaggio la strada che conduce a Breglia. Qui poco dopo il cimitero la strada svolta a sinistra (indicazioni Rifugio Menaggio) e con alcuni tornanti guadagna quota fino al primo parcheggio a bordo strada. Con la Sedici però riusciamo a fare ulteriori due tornanti su strada sterrata e parcheggiamo ancora più in alto evitando così di camminare lungo la carrozzabile.
Dilemma: scarponi o scarpette? Decido per le scarpette per andare su leggero. Risaliamo velocemente i tornanti nel bosco fino alla deviazione per il Rifugio Menaggio. Seguiamo le indicazioni per Sant’Amate ed il Monte Bregagno ed in breve arriviamo a un grosso ripetitore. Da qui puntiamo con decisione un’evidente bocchetta rocciosa dove inizia il traverso che permette di guadagnare la cresta.
Il traverso è innevato e reso insidioso dal caldo. Decidiamo quindi di evitarlo e risalire direttamente il pendio scoperto sopra di noi per arrivare in cresta. Scelta azzeccata, non c’è neve e si sale facilmente per dossi erbosi. Una volta guadagnata la cresta perdiamo leggermente quota e arriviamo alla Chiesetta di Sant’Amate dove sostiamo per mangiare qualcosa. Dalla chiesetta è ben visibile il ripido pendio che porta in cima al Bregagnino. Le scarpette con i fidi ramponcini di gomma tengono alla grande e in breve siamo all’ometto che indica la cima.
Dal Bregagnino perdiamo quota per poi affrontare l’ultimo pendio che porta ai 2107m della vetta. Il Bregagno non tradisce mai, sempre spettacolare con i suoi fianchi che precipitano direttamente nel lago. In discesa optiamo per una variante, ovvero percorrere tutta la cresta e scendere passando dal Rifugio Menaggio. La discesa verso il Rifugio è ripida ed esposta alle piccole valanghe che si staccano dalle pareti del Monte Grona, meglio farla in assenza di neve.
Un meritato Braulio al Rifugio e quindi rientro per il sentiero basso alla macchina. Un altro Bregagno portato a casa.