Missione compiuta, salito anche il Melasc. Decidiamo di affrontare la salita dalla Valgerola per ridurre il dislivello visto che il caldo infernale di questi giorni. Partiamo da Laveggiolo, un grazioso abitato posto sopra a Gerola Alta. Da qui seguiamo la facile mulattiera che conduce al Rifugio Trona Soliva, dapprima costeggiando la sinistra orografica del torrente poi, una volta attraversatolo grazie ad un ponte, sul versante nord del contrafforte del Melasc.
Numerosi resti di valanghe interrompono la strada e ci ricordano l’eccezzionalità dell’inverno passato. In breve raggiungiamo il Rifugio Trona da dove è visibile la vetta. Da qui, senza percorso obbligato, risaliamo i pascoli, puntanto una cascatella posta a circa metà della salita. La aggiriamo sulla destra e ci portiamo alla base del ripido pendio sommitale ancora coperto da un nevaio. Lo risaliamo puntando l’evidente colletto posto alla base della vetta.
L’ultimo tratto è abbastanza ripido e faticoso ma in breve svalichiamo ammirando il panorama verso la Valsassina e la Valvarrone. Raggiungiamo la piccola croce di vetta dove posizioniamo delle bandiere di preghiera nuove di zecca. In discesa optiamo per i mitici ramponicini con fissaggio in gomma della Climbing Technology. Sono lo strumento ideale in questi casi, si adattano perfettamente alle scarpe da trail running e le punte basse mordono l’erba bloccando con efficacia il piede ed evitando spaicevoli scivolate.
Un salita non bellissima ma ripagata dello splendido panorama della vetta. In discesa nei pressi del torrente riusciamo anche a vedere, ma non a fotografare, una piccola vipera.