Avere visto la sua bella piramide dalla Cima della Bianca e volerlo salire è stato un tutt’uno. Così ritorniamo nella bella Valle di Blenio fino a lasciare l’auto all’Alpe Garzott, quota 1628m, dopo aver attraversato il culmine della diga del lago del Luzzone e lasciato a destra la deviazione per la Val Carassina con il suo itinerario per l’Adula.
La partenza dall’Alpe Garzott
Partiamo equipaggiati di ramponi e piccozza (non si sa mai) per un bel sentiero che inizialmente costeggia il lago lungo una specie di fiordo, per poi salire fino al Rifugio Motterascio posto su un bel balcone a 2171m.
Breve sosta poi, lasciato il sentiero battuto che porta al Crap la Crusc, prendiamo a destra in direzione NE per la Valle di Güida. Il percorso sale su traccia non sempre evidente, ma aiutano molto i paletti bianchi con estremità blu e qualche bollo sempre blu (colore che contraddistingue i sentieri svizzeri con difficoltà EE).
Ad un certo punto, di fronte ad un risalto di rocce friabili, ci facciamo ingannare dalla traccia di sentiero che volge a sinistra, quasi a voler superare il risalto. Errore! La traccia non porta a nulla; per cui ritorniamo sui nostri passi ad esplorare il risalto su cui individuiamo sbiaditi segni. Ritrovato il percorso, ometti e segni blu ora più evidenti, saliamo per sfasciumi e nevai fino a raggiungere il colle a quota 2748m da cui si stacca la cresta NW.
Il “passaggio chiave”
Da qui tagliamo a W in salita e per neve, fino a ritrovare la traccia che ora piega a N e sale fino all’attacco di una specie di camino che rappresenterebbe la parte più difficile del percorso e dichiarato con difficoltà di II° grado. Il camino risulta più facile del previsto, sia per la brevità che per i numerosi appoggi. Lo superiamo agilmente portandoci ad una specie di terrazzo a quota 2898m.
La cima sembra vicina, ma è un inganno! La traccia sale costeggiando sotto la cresta il ripido versante S su sfasciumi abbastanza stabili, costituiti da scaglie di roccia nerastra, che risulteranno ottimi in discesa. La croce di vetta è ora evidente ma non ci si arriva mai! Quattro ore di salita e finalmente tocchiamo la vetta del Piz Terri a 3149m.
Dalla vetta
Giornata freddina con nuvole che coprono però le cime attorno precludendoci in parte il panorama. Riusciamo solo ad individuare a W il Basodino con il suo bianco ghiacciaio, il vicino Piz Medel ed il più lontano Campo Tencia. nostre prossime mete.
Uscita molto appagante per la varietà dei paesaggi, la facilità di accesso e la fatica contenuta: ovvero le solite nove ore comprese le soste. Da provare i formaggi e lo yogurt all’Alpe Garzott. Purtroppo questa volta non avevamo dietro i franchi. In compenso ci godiamo una bella birretta lasciata in fresco in un torrente alla partenza. Non abbiamo usato ramponi e piccozza, ma a inizio stagione sono sicuramente utili.