Il Piz Calderas è la montagna più alta tra lo Julierpass e la Val d’Err. Un’altra cima presente nella nostra lista. Decidiamo di affrontarla per il canale ovest. La via di salita ricalca la parte iniziale e finale del percorso la via normale, ma si differenzia sostanzialmente nella parte centrale quando abbiamo affrontato in salita ed in discesa due diversi canali, risultando così più corta, con 600 metri di dislivello in meno ed alpinisticamente più appagante.
Sveglia come sempre antelucana e via per il Passo del Maloja e lo Julier Pass. Discesa fino a Bivio per proseguire fino al paese di Sur. All’inizio del paese abbiamo preso a destra per l’Alp Flix su strada asfaltata fino ad un parcheggio (10 CHF la tariffa giornaliera da pagare con monete) posto a quota 1915m.
Partenza dall’Alpe Flix
Puntuali alle 7 del mattino io e mio papà ci mettiamo in cammino per la sterrata che, in 20 minuti, ci conduce alla località Tigias ed al suo bel rifugio/albergo Berghaus a quota 1975 m. Dal rifugio oltrepassiamo il torrente Alva dallas Tigias su un ponticello parallelo a quello della sterrata che conduce a Salategnas, e seguiamo per una traccia di sentiero che, con una serie di tornanti e con alcuni strappi, porta alla quota 2242m lasciando a sinistra, di chi sale, il torrente Alva.
Il sentiero non sempre è evidente ed i segni presenti sono sbiaditi o addirittura scomparsi. Aiutano a tenere la direzione E due grossi massi che bisogna raggiungere e superare in successione. Alla quota 2242m troviamo due paletti a guisa di cancelletto a conferma della giustezza del percorso.
Qui entriamo nel Plang Lung per arrivare in dolce salita fino alla quota 2400m ove abbandoniamo la traccia che a destra porta alla Fuorcla da Flix ed al Piz Calderas per l’itinerario che passa dalla Tschima da Flix. Continuiamo in direzione NE puntando all’evidente canale che scende dalla cresta S del Piz Calderas.
Il percorso non è segnato e non esiste traccia, per cui ci manteniamo il più possibile sulla cresta erbosa di una specie di morena in modo da evitare i primi sfasciumi. Dalla quota 2800m inizia il nostro canale mentre compare sulla destra l’altro evidente canale, più facile, che percorreremo in discesa.
Il canale di sinistra
Calzati i ramponi e presa la piccozza (portarne un’altra che potrebbe essere utile nell’ultimo tratto se la neve fosse molto dura o ghiacciata) iniziamo a salire dritto per dritto con una pendenza iniziale di 35° per salire a 45° nel tratto intermedio e terminare a 50° negli ultimi cinquanta metri. Le temperature sono scese di molto e siamo sottozero.
Dieci metri prima dell’uscita la neve termina e troviamo roccette coperte da un bello strato di verglass che spazziamo a colpi di piccozza! Arriviamo così ad un intaglio della cresta S del Piz Calderas ad una quota di 3100m circa. Qui ci colleghiamo alla via di salita dalla Tschima da Flix e proseguiamo nella conca racchiusa da una paretina.
La superiamo a destra traversando verso N per uno scivolo appena un poco ripido. Perveniamo così alla cresta sud poco sotto la vetta che raggiungiamo per detriti e tracce fino a toccare la grande croce in legno.
Salita molto appagante per la nuova via intrapresa, la solitudine, la giornata splendida di sole e il panorama grandioso con l’occhio che spazia dal dirimpettaio Piz Platta, dai più lontani Badile e Cengalo, il gruppo del Bernina, il Piz Julier, la vicina, si fa per dire, Tschima da Fliz ed il Piz Agnel per chiudersi con il Piz Ot ed il Ketsch.
Discesa per il canale di destra
Cinque ore di salita e quasi millecinquecento metri di dislivello sono stati ben ricompensati. Foto di rito poi giù con l’intenzione di percorre in discesa un altro canale, posto più a S del nostro, all’apparenza più semplice. Scendiamo così per la via di salita fino ad incontrare lo sbocco del canale fatto in precedenza. Perdiamo ulteriormente quota fino al piano del ghiacciaio a quota 3050m, dove termina la cresta S del Piz Calderas ed inizia la cresta N della Tschima da Flix.
Individuato il canale, lo percorriamo in discesa tenendoci prevalentemente a destra. Pendenza iniziale attorno ai 35° e via via sempre meno pronunciata fino a ricollegarci alla quota 2800m dove ci ricongiungiamo alla via di salita. Finita la neve, via i ramponi, riposta la piccozza, e per petraie, prati e pascoli di nuovo a Tigias ed al Berghaus Hotel.
Merenda al Berghaus
Meritata sosta con una insalata di wurstel, formaggio, verdure, pomidoro e cipolle, condita con una vinaigrette di maionese e senape. Per finire torta di albicocche con panna, birra e caffè! Solito prezzo esorbitante svizzero. per fortuna ha offerto mio papà pagando con carta di credito! Difficoltà complessiva dell’itinerario PD-.