È una montagna che ho nel cuore, l’ho salita da quasi tutti i versanti, in tutte le condizioni e in tutti modi, mi mancava solo la scialpinistica. Scelgo la giornata perfetta, prendo un giorno di ferie e con Fabrizio partiamo verso Balisio. Il previsto rialzo termico in quota dovrebbe garantirci una discreta sciata, almeno in teoria.
Lasciamo la macchina alla chiesetta, Fabrizio vuole partire con le scarpette caricandosi tutto in spalla, per fortuna riesco a convincerlo e accetta il portage iniziale scarponi ai piedi. La nostra strategia prevede di salire verso la Cornisella e sfruttare i prati rivolti verso nord sotto l’Alpe Cova.
Dal portage iniziale ai Comolli
Sbagliamo però praticamente subito, prendiamo il sentiero per l’Agriturismo Brunino, allungando notevolmente il percorso. Per fortuna i prati innevati ci sono davvero e riusciamo a mettere presto gli sci. All’Alpe Cova togliamo gli sci fino al punto ristoro sopra il Pialeral.
Da qui in poi la copertura nevosa è uniforme e procediamo con regolarità fino ai Comolli. Io sono già abbastanza stanco, Fabrizio invece è una macchina e non mostra segni di cedimento. Fa caldissimo, anche stando in maglietta si soffre, pazzesco!
Il muro del pianto
Attacchiamo il muro con gli sci senza rampanti. Fino ai seni procediamo bene con numerose pertichette, poi però sbagliamo seguendo una traccia verso sinistra che ci porta completamente fuori strada. Ci ritroviamo in uno dei punti più ripidi del pendio con neve instabile. Con molta cautela togliamo gli sci e proseguiamo a piedi. Per fortuna si riesce a gradinare bene la neve, ma la fatica aumenta e arrivo completamente cotto in cresta. Mettiamo i ramponi e finalmente arriviamo al Brioschi percorrendo la solita bellissima cresta.
La discesa dal Brioschi
Il tempo di rifiatare e ci prepariamo per la discesa. È davvero emozionante trovarsi qui sci ai piedi! Prima curva direttamente dalla transenna verso il Canalone Ovest, adrenalinica ma facile. Poi ci infiliamo nel vallone alla destra del costolone. Le pendenze sono sostenute ma per dei buoni sciatori non è nulla di complicato. La neve ha mollato completamente, rendendo la sciata faticosa.
Ho i quadricipiti in fiamme, non riesco a godermela a pieno. Grazie a un canalino scendo fino alla Foppa del Ger e da qui ritorniamo al Pialeral. Sfruttiamo i prati dietro al rifugio fino all’Alpe Cova. Ultime curve e rimettiamo gli sci in spalla.
Rientro
Prendiamo il sentiero della ZacUp che si ricongiunge con la normale poco dopo i Grassi e Lunghi. Col senno di poi era meglio salire da questa parte. Una giornata emozionante che difficilmente dimenticherò. Complessivamente si tratta di una salita impegnativa considerando il dislivello e il tipo di discesa: fatela se siete ben allenati. Io non ero al 100%, ci tornerò!