Si torna allo Julier, dopo il tentativo fallito per maltempo una settimana prima. Siamo io, Pietro e Gabriele: oggi sarà dura stare dietro a questi qua! Come al solito non troviamo posteggio e siamo costretti a parcheggiare all’Ospizio. Scendiamo a piedi fino alla partenza due tornanti più sotto. La temperatura è quella classica da Julier, ovvero -11°C. Come al solito dopo pochi metri si è già sotto il sole e si sta bene in gilè.
Al bivio per il Piz Campagnung prendiamo una vallettina sulla destra, lasciando sulla sinistra la traccia che sale alla Fuorcla d’Agnel. La salita è molto dolce, inaspettatamente c’è anche poca gente. Sono già stato tante volte in questa zona, ma i paesaggi meritano sempre, ampi spazi aperti e tante valli perfette per lo scialpinismo.
In vetta
Con due ampi tornanti superiamo il pendio finale e arriviamo al colletto. Qui veniamo investiti da una bufera di vento, ci copriamo in fretta e studiamo la cresta. Neve durissima, optiamo per i rampanti. Stiamo alla sinistra di un primo saltino di roccia, passando sul versante meridionale. Qui due svizzeri rinunciano e tornano indietro. Cresta non difficile ma che richiede attenzione, soprattutto alle cornici sul versante nord.
Non c’è una nuvola, panorama eccezionale in ogni direzione. Il vento non molla e siamo costretti a sendere in fretta. Prime curve delicate, c’è poco spazio e qualche roccia affiorante. Senza tornare al colletto tagliamo con un lungo traverso il pendio finale per poi regalarci qualche curva. La neve non è eccezionale, farina pesante, abbastanza faticosa da sciare ma onestamente c’è di peggio!
In basso la situazione peggiora, la neve sembra cemento, ormai è sopravvivenza fino al parcheggio. Lascio gli sci e lo zaino e vado a riprendere la macchina più in alto. Bellissima giornata, la salita è molto bella, facile nella prima parte con la sola cresta finale che richiede qualche accortezza in più. Se si vuole arrivare sci in vetta direi che la difficioltà complessiva è BS.