Oggi torno su una montagna che ho già salito più volte, ma mai con gli sci. Con Monica partiamo di buon’ora alla volta del Passo del Sempione.Parcheggiamo di fronte all’Ospizio: l’atmosfera è gelida, circa -8°C con vento sostenuto. La maggior parte degli sci alpinisti si dirigono al soleggiato Spitzhorli, noi non molliamo e puntiamo alla nostra meta.
La prima parte della salita
Puntiamo dapprima all’evidente croce posta sopra un grande masso per poi costeggiare in falsopiano fino a raggiungere l’inizio del traverso. La neve è tanta e le condizioni sono buone. Decidiamo di mettere comunque i rampanti, una scivolata qui rovinerebbe tutta la gita.
Con diversi tornanti guadagniamo i pendii superiori. Il vento aumenta, così come la sensazione di freddo. Il manto nevoso eroso dalle forte raffiche ci costringe quasi a rimettere i rampanti. Con qualche imprecazione riusciamo a raggiungere la base dell’Homattugletscher.
Dal Breithornpass alla vetta
Qui la neve migliora e saliamo velocemente. In breve siamo al Breithornpass. Qui si scatena la bufera. Forti raffiche ci buttano quasi per terra. Teniamo duro e puntiamo alla vetta.
La via normale lungo la cresta sembra essere troppo ripida e ghiacciata, ci abbassiamo quindi nella valletta sotto la cima per risalire il pendio più riparato sulla sinistra. Incredibilmente un altro sci alpinista procede senza sci e senza ramponi lungo la via normale. La scelta peggiore possibile.
Variante azzeccata, saliamo senza difficoltà. Poco sotto la vetta notiamo un insidioso lastrone soffice, meglio tenere le giuste distanze. Eccoci in vetta, panorama grandioso, non c’è una nuvola. Incredibilmente qui il vento è più debole, riusciamo a scattare le nostre foto e a goderci il momento in tranquillità.
La discesa
Ci prepariamo per la discesa, la cima è larga e si riescono a mettere comodamente gli sci. Prima curva delicata poi via verso il passo. Il vento aumenta di nuovo, basta allargare le braccia per farsi trasportare. Sul ghiacciaio ottima sciata su crosta portante, sembra quasi di essere in pista. Più sotto qualche litigio con i sastrugi fino al traverso, che risaliamo a piedi. Rientriamo con lo spettacolo del sole basso all’orizzonte che illumina le cime.
Lo sci alpinismo in pieno inverno è fatto anche di freddo, vento e neve non ottimale, ma tutto viene ripagato dalla gioia di muoversi in questi ambienti severi. Complimenti a Monica per la sua prima uscita BSA, ha lottato senza mai mollare!
Situazione neve surreale. Metri di neve in quota e prati sotto i 2000m, quest’anno va così!