Per festeggiare il mio quarantesimo compleanno mi regalo questa salita in solitaria. Oggi le condizioni sono perfette: basso pericolo valanghe, temperatura in rialzo, alta pressione con tempo stabile. Arrivo alla partenza della seggiovia di Valdo. Qui c'è la possibilità di fare il biglietto solo andata per scialpinisti, con una corsa dedicata alle 8. Gli orari possono variare, meglio quindi chiamare la sera prima per avere conferma.
Dall’arrivo della seggiovia al Passo del Vannino
La seggiovia permette di risparmiare circa 500m di dislivello, ed effettuare — con buon allenamento — la gita in giornata. Una lunga pista battuta permette di raggiungere il Rifugio Margaroli. È un continuo viavai di motoslitte, non il massimo. Ci metto circa un’ora per arrivare al rifugio, un ottimo riscaldamento per la parte finale.
Dal rifugio attacco il pendio ripido in direzione NW, poi — con un lungo traverso — raggiungo il Lago Srùer. Questo è il punto più insidioso con condizioni instabili del manto nevoso. Attraverso nella più completa solitudine il lago innevato: il luogo è magico, mi fermo qualche minuto per gustarmi questo spettacolo.
Dal lago in poi, si alternano pendii ripidi e tratti piani fino al Passo del Vannino. C’è anche una suggestiva strettoia fra due massi con una splendida vista verso la Val Formazza. Al Passo tira un vento bestiale. Mi copro e inizio a risalire il ghiacciaio. Ho lasciato in macchina l’imbrago, errore imperdonabile. Per fortuna le copiose nevicate di novembre hanno coperto tutto, non c’è traccia di crepacci.
Dal passo alla vetta
Punto con decisione l’evidente sperone che divide in due il pendio finale. Arrivo alla sua base stando sulla destra, per poi risalire in diagonale e guadagnare la sua sommità. Inizia adesso il tratto più ripido. Conviene mettere i rampanti prima ed evitare patemi durante la salita. Io provo senza ma sono costretto e metterli a metà con qualche difficoltà. Più in alto le pendenze mollano e si arriva facilmente in vetta con gli sci.
Dalla cima il panorama è grandioso in ogni direzione: Il Devero con il suo lago 1500m più n basso, il Lago del Sabbione, Il Blinnenhorn, il Basodino, i 4000 del vallese, c’è da perdersi. Ritorno su questa vetta per la seconda volta, 12 anni fa ero stato qui con mio papà, quanti ricordi!
La discesa
La neve non è il massimo, sastrugi e crosta. Si riescono però a sfruttare dei canali con neve dura e portante. In un attimo sono al passo. Qui la neve smolla, ma è la classica situazione in cui si alternano parti sciabili a improvvise imbarcate, meglio andare piano. Il pendio che riporta al rifugio è un marcione inqualificabile.
Riprendo la pista battuta per tornare alla seggiovia. Per fortuna si bacchetta solo per un breve tratto. L’agevole pista finale mi riporta alla macchina. Giornata fantastica, una gita riuscita alla perfezione nel giorno del mio compleanno!