Parto venerdì sera direzione Bonne in Valgrisenche. Ritrovo con i miei compagni di avventura, venuti su con un bellissimo camper super accessoriato. Io passerò la notte in macchina ma con tutti i comfort: trapunta, doppio cuscino e ampio spazio per il sedile reclinabile.
Partenza lungo la poderale
Sveglia alle sei. Nella continua sperimentazione di colazioni “pre-scammellata” oggi provo l’abbinata YFood al cioccolato più banana. La bevanda è davvero notevole, è un pasto completo che non ti fa sentire la fame almeno per quattro ore, consigliato. Ci incamminiamo lungo la poderale che sale all’Alpe Arp Vieille. Arrivati all’alpe prendiamo un canalino sulla destra per salire ai pendii superiori.
Qui, primo errore di giornata: aggiriamo la morena in direzione della Forclaz Du Bré. Scopriremo in seguito che andava risalita subito per arrivare al Rifugio degli Angeli. Ormai è tardi per tornare indietro, quindi penitenza: spallaggio ramponi ai piedi e risalita del canale che permette di guadagnare la sella a quota 3060m. Bel tempo ovunque, qui invece vento forte e nuvole. Siamo proprio sfigati.
Sempre a piedi, in circa 30 minuti, guadagniamo il Ghiacciaio di Morion. Rimetto gli sci per arrivare alla base del canale, mentre Alessandro, continua a piedi a testa bassa. Calziamo i ramponi per affrontare il canale finale che arriva direttamente in vetta. Pendenze medie sui 40/45°, con una breve impennata a 50° sul finale. Picozza e ramponi obbligatori. Raggiungiamo la madonnina di vetta nella nebbia più totale, con qualche fiocco di neve portato dal vento.
Mettiamo gli sci e cominciamo a scendere lungo la cresta per cercare un fantomatico canale di discesa che non troveremo mai. In salita avevamo visto tre persone scendere sul ghiacciaio senza rifare il canale di salita, ma con questa nebbia è impossibile capire dove andare. Quindi, discesa lungo il canale di salita sci in spalla. La ciliegina sulla torta di questa giornata.
Sciata discreta sul ghiacciaio, poi duro da dentiera fino alla fine. Mai una gioia. Dopo due settimane di caldo africano abbiamo trovato l’unico itinerario senza sole. Ma si sa, lo scialpinismo è spesso sofferenza, con brevi momenti di pura gioia. Ci tornerò perché non ho visto praticamente nulla del panorama di vetta.
Aggiornamento Febbraio 2024
Ho ripercorso l’itinerario in una bella giornata. Ho rifatto il canale di salita e devo dire che conviene rispetto alla salita al rifugio. Si taglia un bel pezzo anche se si spallano gli sci. Siamo poi scesi dalla vetta sfruttando un bel pendio sulla destra. Primo tratto a 50° poi spiana, merita se è in condizione.