Oggi la più classica delle “minchiaggite”, quelle che rimangono nel cuore a distanza di anni. Partiamo con l’idea di salire la Punta di Vicima in Val Fontana. Già alla partenza oscuri presagi di fallimento. Il Ponte di Premelè è chiuso al transito, iniziamo quindi a spallare prima del previsto su una grande valanga.
Mettiamo le pelli al Rifugio Erler e cominciamo a risalire il bosco tenendo la sinistra orografica. Incrociamo un piccolo torrente da attraversare a piedi. Parte Alessandro, scivola e cade rompendo il boa dello scarpone e bagnando completamente le pelli. Difficile essere più sfortunati di così.
Ma lo spirito di Ale è più forte di ogni imprevisto, e decide di proseguire. Le pelli fradice creano uno zoccolo da antologia. Impensabile raggiungere la vetta in queste condizioni. Cosa si potrebbe fare senza poter usare le pelli? Ovviamente salire a piedi un canale a caso sulla sinistra!
Il canale ignoto
Dopo qualche pertichetta, calziamo i ramponi e ci infiliamo nel canale. Residui di valanga, sassi ed erba. Condizioni perfette! In cima veniamo però ripagati da un panorama spettacolare, e da quella bellissima sensazione di essere in un posto che probabilmente non ha mai visto anima viva.
Scendiamo a piedi il primo tratto ripido dove la neve era al limite, mettiamo gli sci su una “comodissima piazzola” e iniziamo la discesa. Alla fine discesa onesta, specialmente sul duro. In basso anche quella curvetta sul conoide alla base del canale. Sciamo la parte nel bosco in un labirinto di rami e sassi. Onore ad Ale che è sceso con uno scarpone aperto su pendenze di 45°.
Alla fine una giornata che ricorderemo per sempre. In onore di Alessandro, intitoleremo l’itinerario: “Val Fontana, Colle Arrigoni, canale dello Scarpone Rotto”.