Se mi chiedeste se preferisco sciare su polvere per 1000 metri in una destinazione lontana o sciare in Grignetta, la mia risposta sarebbe senza dubbio sciare in Grignetta. Vivo qui e ho un legame particolare con queste montagne. Anche se talvolta si deve attraversare la neve molle e i fitti arbusti per godere di 300 metri di gloria, ne vale assolutamente la pena.
Partenza dalla Chiesetta del Sacro Cuore
Partenza sci in spalla — e scarponi in spalla — dalla Chiesetta del Sacro Cuore. Siamo io e Fabiana. Seguiamo la normale al Grignone fino al bivio per la traversata bassa. Lasciamo a sinistra il sentiero per i Resinelli e prendiamo a destra quella per l’Alpe Campione. A circa 1400m inizia la neve. Fabiana, senza sci, giustamente rinuncia per via della neve molle fino alla vita. Proseguo abbastanza bene con le pelli fino all’alpe.
Da qui la neve migliora e diventa portante con buon rigelo. Mi porto sul filo della Cresta dei Fiori. Tolgo gli sci solo per un breve tratto ripido, per il resto si arriva fino alla fine con gli sci ai piedi. Dopo la metà della cresta mi sposto sul pendio di destra dove la progressione è sicuramente più comoda. Ultime ripide inversioni e sono sulla vetta sciistica. Molte persone sulla Sinigaglia mi guardano incuriosite.
La discesa
Mi butto nel mezzo del pendio dove trovo una farina pressata bellissima da sciare. Sono solo a godermi questo spettacolo, un momento davvero emozionante. Continuo nel centro, fino al canalino finale che mi porta a una conca sopra l’Alpe Campione. Ancora delle belle curve su fondo duro fino al bosco, poi inizia la sopravvivenza. Neve stracotta tra una selva di arbusti. Si può solo pensare a non farsi male.
Decido di togliere gli sci dove il sentiero si stringe, è più veloce proseguire a piedi. Incontro di nuovo Fabiana che nel frattempo si è fatta un giro al Pialeral. Rimetto le scarpette e rientriamo all’auto. Concludiamo la giornata con un ottimo hamburger al Brew House di Introbio. Giornata da ricordare.