Rorspitzli da Meien

Scialpinismo al Rorspitzli con partenza da Meien

La cresta del Rorspitzli

Relazione

Una cima che desideravo conquistare da tanto tempo, finalmente sono riuscito a raggiungerla. Il portale escursionistico del CAS la descrive come una meta sciistica di classe, e non posso fare a meno di confermarlo. Insieme a Davide, ci dirigiamo verso Meien, dove parcheggiamo nei pressi della chiesa del paese. Le previsioni meteo erano piuttosto incerte, ma quando si tratta di irruzioni provenienti da est, Meteosvizzera tende a essere un po' troppo pessimista. In questi casi, il flusso umido si ferma sulle Prealpi e difficilmente riesce a superare il Gottardo. Come previsto, al momento della partenza il sole è già splendente.

Partenza da Meien

Vista su Meien

Partiamo dalla chiesa e scendiamo lungo la strada principale, per poi proseguire verso un ponticello che ci permette di attraversare e passare sul versante opposto. Qui inizia il sentiero, dove siamo costretti a togliere gli sci in alcuni tratti brevi. In poco tempo arriviamo alla piana di Stafeli, dove inizia il tratto più impegnativo: un ripido salto da superare sulla sinistra, su terreno abbastanza difficoltoso. Procediamo senza rampanti, anche se oggi la situazione è davvero al limite.

Passaggio alto per arrivare sul ghiacciaio

Una volta superato il tratto chiave, il terreno diventa più favorevole (Brunni) e riusciamo a aumentare il ritmo. Aggiriamo la bastionata rocciosa dello Spitzli e ci dirigiamo verso quello che resta del ghiacciaio. Per raggiungerlo ci teniamo alti sotto la parete dello Spitzli, passando sopra il canale che affronteremo in discesa. Con numerose inversioni finalmente arriviamo al deposito sci.

La cresta alpinistica

La cresta del Rorspitzli

Indossati i ramponi, iniziamo la salita verso la vetta. Alcuni scelgono di salire dritti, ma il passaggio più facile è un breve canalino nevoso sulla sinistra. Una volta raggiunta la cresta, ci dirigiamo verso la base della piramide sommitale, su terreno più semplice. La parte finale è caratterizzata da massi instabili, intervallati da tratti nevosi. Finalmente arriviamo in cima, ma purtroppo le nuvole ci impediscono di godere di gran parte del panorama. La discesa risulta sicuramente più complicata rispetto alla salita, ma comunque niente di troppo difficile se si ha familiarità con questo tipo di terreno. Alcuni portavano una corda, che a mio parere era superflua, ma dipende dalle capacità di ciascuno.

Una discesa infinita

Belle curve sul ghiacciaio

La discesa è spettacolare, lunga e con pendenze costanti. La farina pressata è davvero godibile fino al muro sopra Stafeli. Qui è meglio scendere per la stessa via di salita, evitando di infilarsi nel canale a destra. Bisogna comunque fare attenzione al torrente, che crea alcune piccole placche di ghiaccio. Il resto è un piacevole ritorno a Meien. Siamo stanchi ma soddisfatti. È stato uno degli itinerari più belli che abbia mai fatto. Il dislivello è impegnativo, ma con uno sviluppo ridotto. La discesa merita un punteggio da cinque stelle, e il tratto finale alpinistico è la ciliegina sulla torta. Serve una preparazione fisica e tecnica eccellente, ma ne vale decisamente la pena.

Mappa e tracce

Quota minima
0m
Quota massima
0m
Dislivello
0m
Distanza
0km

NB: La rilevazione gps potrebbe non essere sempre precisa e riportare valori errati

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