Pizzo Redorta da Agneda
Scialpinismo al Pizzo Redorta con partenza dalla strada per Agneda

Relazione
Era da tempo che puntavo questo itinerario, e finalmente sono riuscito a salire questa splendida montagna con gli sci. In compagnia del fidato Matteo, compagno di tante avventure, ci dirigiamo verso la Val Venina. Lasciamo l'auto poco prima dei tornanti di Agneda: la strada, come spesso accade, è coperta di ghiaccio e servono le catene per proseguire. Con gli sci in spalla, iniziamo a camminare lungo la strada. Una volta ad Agneda, possiamo finalmente mettere le pelli e dare inizio alla nostra lunga salita.
Partenza da Agneda

Il giorno prima ci avevano avvisato che il cancello della diga era chiuso, così siamo costretti a lasciare la strada e seguire il sentiero estivo. L'innevamento è scarso, e a tratti dobbiamo portare gli sci in spalla fino quasi alle Baite Caronno. Superate le baite, la pendenza aumenta e montiamo i rampanti per avanzare con maggiore sicurezza. Raggiungiamo il Rifugio Mambretti, dove ci concediamo una pausa per mangiare qualcosa. Ripartiamo affrontando il lungo traverso discendente che attraversa l’antica morena. Da lì, la salita prosegue addentrandosi nel vallone modellato dalla Vedretta di Scais. Un ultimo strappo ci conduce alla base del canalino finale.
Discesa con gli sci dalla vetta

Decidiamo di portare gli sci fino in vetta per provare la discesa diretta. Durante la salita calziamo i ramponi e, in breve, raggiungiamo la cima. Il panorama sulle Orobie è semplicemente grandioso, così ci prendiamo un momento per rifiatare e prepararci alla discesa. Le prime curve scorrono senza difficoltà, ma per imboccare il canale serve attenzione: l’esposizione non ammette errori. L’ingresso è ripido, ma oggi la neve è perfetta. Il tratto più impegnativo è quello centrale, dove la larghezza ridotta non consente di eseguire curve saltate. In breve, siamo di nuovo al deposito sci. Da qui ci attende una lunghissima discesa: la neve non è male, ma con la polvere sarebbe davvero un paradiso.

Visto che le condizioni sono ottime, decidiamo di non raggiungere il Rifugio Mambretti e di buttarci giù nella forra, scivolando su un bellissimo pendio con neve primaverile. Una volta arrivati in basso, non ci resta che affrontare un lungo rientro fatto di boschina e brevi risalite. Alla diga, però, veniamo ingannati da alcune tracce che ci portano fuori strada, aggiungendo quella che potrebbe essere la vera ciliegina sulla torta. Che dire, è stata una gita da fare almeno una volta nella vita: un ambiente grandioso e selvaggio che lascia senza parole. Con le condizioni giuste, vale sicuramente la pena scendere con gli sci fino alla vetta. Concludiamo la giornata con una sosta al McDonald's di Sondrio per placare una fame da lupi.
Galleria fotografica
Potete usare le foto come volete, ci dedico tempo e passione quindi una citazione con il link al mio blog è opzionale ma tanto gradita. In questo caso scrivetemi per dirmi dove l’avete usata 🙂
Mappa e tracce
- Quota minima
- 0m
- Quota massima
- 0m
- Dislivello
- 0m
- Distanza
- 0km
NB: La rilevazione gps potrebbe non essere sempre precisa e riportare valori errati
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