Nella nostra vacanza slovena non poteva mancare la salita al Triglav, il re delle Giulie. Scegliamo di salirlo dalla via più corta, ovvero dalla Vrata Valley, poco distante da Kranjska Gora. Il Rifugio Kredarica si può prenotare online. Fatelo con largo anticipo perché in agosto è quasi sempre pieno. Parcheggio a pagamento al termine della lunga strada sterrata — percorribile con qualsiasi auto — che risale la valle. Qui ci informano che la Tominsek è chiusa, quindi non abbiamo alternative, dobbiamo salire lungo la Prag Route.
La Prag Route
La valle è magnifica, la vista sulla parete nord del Triglav lascia senza fiato. Lasciato l’Aljaž Lodge sulla sinistra ci inoltriamo nel bosco seguendo la strada principale. Anche qui non manca il cartello minatorio che avverte di non proseguire senza la giusta attrezzatura. Il sentiero si addentra sempre di più nella valle, rimanendo sulla sinistra orografica del torrente fino ad attraversarlo in corrispondenza dell’attacco della via.
Imbrago e cordino e partiamo. Non serviranno ma lo scopriremo solo alla fine. La via parte subito con i famigerati pioli metallici, una trappola mortale per un eventuale caduta in discesa. Dopo questo primo tratto, si percorre un sentiero su una cengia che permette di aggirare le pareti circostanti. Si riprende quindi a salire con alcuni tratti attrezzati fino al “passaggio chiave”: una scaletta a pioli quasi verticale di alcuni metri.
Il sentiero prosegue sulla destra orografica del vallone fino a un traverso verso destra su terreno detritico, al termine del quale troviamo l’ultimo passaggio attrezzato. Da qui in poi un facile sentiero ci porta al plateau sommitale dove è ben visibile la vetta del Triglav. Il rifugio è ancora lontano! Qui l’orientamento in caso di nebbia potrebbe essere problematico. Un ultimo tratto attrezzato e finalmente arriviamo al Rifugio Kredarica.
Pernottamento al Rifugio Kredarica
Il rifugio è enorme e —purtroppo — maleodorante. L’odore dei bagni si diffonde al primo piano, non il massimo. Le camere però sono accoglienti. Il cibo non è male, purtroppo però bisogna sempre andare in cassa per ordinare e questo rallenta tantissimo il processo. Da buon meteofilo non posso non notare la bellissima strumentazione nei pressi del rifugio.
Salita alla vetta
Partiamo all’alba per evitare le code. Dal rifugio si scende per qualche metro fino all’attacco della cresta. Si aggira sull’altro versante una parete per poi riprendere il filo di cresta. Da qui è visibile la vetta raggiungibile con un ultimo strappo.
Riusciamo ad ammirare il panorama per pochi minuti, prima dell’arrivo delle nebbie. Rientriamo dalla stessa via, ormai intasata dalle persone che salgono. Ci concediamo una meritata merenda al rifugio prima di scendere a valle. La discesa infatti è eterna.
Considerazioni finali
La cima è bellissima ma in Agosto perde gran parte del suo fascino per via delle troppe persone lungo l’itinerario. La Prag Route non è entusiasmante, meglio la Tominsek. Per chi è abituato ai sentieri attrezzati è possibile salire in scarpette senza nessun materiale.
La cresta finale è facile ma untissima, sembra marmo lucidato in alcuni punti. Con neve e ghiaccio ovviamente cambia tutto. La via più bella per salire questa montagna è sicuramente quella dei sette laghi, in autunno dormendo in tenda.