Sognata per tanto tempo e finalmente realizzata. Le condizioni sembrano ottime, prenotiamo al Rifugio Gnifetti per la sera di venerdì. Impossibile trovare posto nei weekend estivi. Il rifugio è molto migliorato rispetto al mio ultimo soggiorno di quasi 20 anni fa. Cena ottima e camere confortevoli, servizio impeccabile. Nonostante le abbondanti nevicate primaverili il ghiacciaio sta iniziando a soffrire, altra dimostrazione che non conta quanta neve cade, ma quanto caldo fa in estate.
Partenza dal Rifugio Gnifetti
Percorriamo inizialmente la classica ed affollata salita al Colle del Lys. Oggi c'è veramente una folla esagerata. ogni volta mi riprometto di non venirci più a piedi, ma puntualmente vengo smentito. Poco prima del colle deviamo a sinistra, abbandonando la folla. Fa davvero freddo, non vediamo l’ora che esca il sole per scaldarci un po'. Il primo tratto della cresta è molto ripido ma ben pedonato.
Si susseguono poi tratti affilati fino alla base della rampa finale. Qui può cambiare davvero tutto in base alle condizioni. Oggi è tutto ben tracciato e facile, ma con cornici e traccia da battere le difficoltà aumentano considerevolmente. La rampa finale è ripida ma priva di difficoltà. Bisogna solo valutare la presenza di ghiaccio a fine stagione.
La traversata e la discesa
La discesa dall’Orientale è facile e priva di esposizione. Il tratto più tecnico della traversata è quello successivo. Si alternano facili passaggi di misto a tratti di cresta affilata. Uno spezzone di corda aiuta a superare un breve muretto verticale. Raggiunta la vetta dell’Occidentale iniziamo la discesa verso il colle Felik. Oggi è questo il passaggio più delicato. troviamo ghiaccio nel ripido pendio iniziale, procediamo con molta calma faccia a monte.
La discesa poi diventa meno ripida e in breve raggiungiamo il colle e iniziamo la discesa verso il Quintino Sella. La discesa verso il Colle Bettaforca sarà eterna, complice anche la stanchezza.
Conclusioni
Una magnifica cavalcata su una delle creste più belle delle Alpi, merita la sua fama. Nelle condizioni in cui l’abbiamo trovata non ha presentato alcun tipo di difficoltà se non l’esposizione. La valuterei quasi PD. Con cornici e ghiaccio la musica cambia radicalmente, e può diventare ostica. Scegliete bene quando affrontarla. Da verificare anche l’ultima corsa in discesa dal Bettaforca per evitare di doversi fare a piedi tutta la discesa.