È una delle cime che mi mancano della Valvarrone, insieme al Mellasc. Alle 7:30 parcheggio la macchina alla fine di Premana e imbocco l’evidente mulattiera che conduce all’Alpe Fraina. Come al solito è presente il classico cartello gigante con le indicazioni per tutte le escursioni, diciamo che è impossibile sbagliare strada. Indica 5h:30m per la cima, mi sento in forma vediamo in quanto tempo riesco a farcela.
Percorro tutta la mulattiera fino a un bivio dove trovo dei cartelli che indicano di proseguire per il Monte Rotondo. Decido di abbandonare il percorso principale e seguire il sentiero che in breve conduce all’Alpe Caprecolo dove un pastore mi spiega che la salita alla cima da questa variante è brutta e poco battuta, mi consiglia di proseguire per l’Alpe Fraina. Raggiungo L’Alpe in breve tempo, supero il torrente e mi porto sulla destra orografica della valle da dove parte il sentiero per la vetta.
La parte iniziale è ben tracciata e arrivo spedito ad gruppo di baite. Da questo punto in poi l’erba diventa altissima’ e nascondo quasi completamente il sentiero. Con i piedi zuppi per via della rugiada, gaudagno velocemente quota seguendo il percorso a zig-zag del sentiero. Arrivo a un colletto dove dei cartelli indicano l’ormai evidente Cima del Monte Rotondo. Con un lungo traverso a mezzacosta raggiungo la Bocchetta di Stavello (2201m), dove il panorama di apre verso la Valtellina. I resti della ’Linea Cadorna’ mi accompagnano verso la cima lungo una facile cresta erbosa. Sono in vetta, l’orologio segna 3h e 40m, non male!
Dalla cima vedo il vicino Pizzo Alto salito l’anno prima: mi viene la malsana idea di tornare da li, ma purtroppo realizzo di avere poca acqua e rinuncio inizianod la lunga discesa verso Premana. Una bella cima panoramica, anche se il sentiero non è proprio il massimo!