Ogni volta che passi dal Ticino non puoi non notare questa montagna che, con un balzo di 2500m, si stacca dalla piana di Bellinzona. Dobbiamo salirla per forza, finalmente, è arrivato il momento giusto. Arriviamo ad Arvigo, da dove parte la stradina che permette di neutralizzare quasi completamente il dislivello della montagna. Pedaggio 5 CHF nei pressi di una sbarra: non abbiamo franchi, decidiamo di cercare un bar per recuperare qualche moneta. Ovviamente nessun bar nei paraggi, per fortuna incrociamo una gentilissimo svizzero che ci cambia 10€. Muniti di contanti inseriamo la moneta, la sbarra si alza, e possiamo salire.
La strada è stretta ma agevole, l’ultimo tratto è sterrato ma fattibile anche da una macchina “normale”. Lasciamo l’auto in un parcheggio in prossimità del cartello che vieta il transito ai non autorizzati. In breve arriviamo all’Alp di Stabveder dove parte il sentiero vero e proprio. Per bolli e ometti puntiamo con decisione la sella in direzione ovest. Dalla sella (cartelli) la cima è ben visibile. Perdiamo leggermente quota lasciando a destra il sentiero per la Capanna Cava. Dopo pochi minuti abbandoniamo la traccia che prosegue in direzione SW (bollo bianco su un grosso masso) per risalire i facili pendii del Pizzo di Claro.
Incontriamo alcune persone salite dal versante opposto, alcune provviste di scarponi assurdi stile Nepal Evo (misteri dell’escursionismo). Il sentiero a tratti è poco evidente, ma diversi ometti (e un omone su un grosso masso) aiutano ad orientarsi. Guadagniamo la cresta e da qui, per facili blocchi, raggiungiamo al cima sud. Panorama spaziale, merita davvero. Prima di scendere saliamo anche la cima nord (leggermente più alta) sempre su facile sentiero. La discesa è rapida, in un attimo siamo di nuovo all’alpe e quindi alla macchina. Gita meritevole, poco dislivello, grandi panorami e velocemente raggiungibile dalla Brianza. Faccio notare a Giò che abbiamo fatto troppo poco dislivello rispetto ai nostri soliti 20km di media, la prossima volta pagherà dazio.