Giornata di escursione ticinese, voglio andare a vedere una valle che mi ha sempre affascinato, la Val Onsernone. Una delle valli più remote e selvaggie del Ticino, forse la zona più piovosa delle Alpi dopo alcune località del Friuli. Arriviamo a Berzone di buon mattino, lasciamo la macchina al comodo parcheggio sotto il centro del paesino. La strada termina più in alto con la classica e svizzera “piazza di giro” che consente una comoda inversione di marcia.
Seguiamo la indicazioni dei cartelli gialli per Sella e Pino. Superata una scenografica chiesetta il sentiero scende nel bosco fino ad un ponte. Lasciamo sulla sinistra una casa e iniziamo a risalire alcune tornanti fino ad arrivare a Sella, un alpeggio esposto a sud. Da qui ci si sposta sul versante est dove inizia un lungo sentiero nel bosco in direzione Pino (cartelli). Gli ultimi due tornanti sono molto ripidi, numerosi segni di valanghe, meglio non venire qui con tanta neve.
Bellissima Pino, un vecchio alpeggio ormai abbandonato sulla spalla sud del Madone, con una caratteristica cappelletta. Pausa thè e poi via verso la vetta lungo la dorsale (bolli bianchi e rossi). Arrivati alla base del pratone finale, decidiamo di lasciare il sentiero originale che va verso il passo e di continuare lungo la cresta, per evitare un traverso che in queste condizioni è meglio non affrontare. C’è poca neve, e poggia direttamente sul prato, rendendo il tutto molto scivoloso.
Calziamo i ramponcini che, in queste condizioni sono spettacolari, a parte lo zoccolo che va rimosso con costanza. Siamo in cima, ometto e libro di vetta. Volevamo salire anche il Pizzo Peloso, ma è tardi e preferiamo rientare, ci tornerò in autunno. Lunga discesa verso Berzone, pausa birra al Migrolino e poi casa.