Sono ormai passate le otto di sera quando ricevo una chiamata da Elia, guida alpina e gestore del Rifugio Longoni, che mi propone un Cassandra in extremis. Impossibile rinunciare, preparo tutto il materiale e poi subito a letto, partenza alle 4:30 e ritrovo alle 6:30 al parcheggio di Chiareggio. Le previsioni danno vento, anche se in attenuazione dal pomeriggio.
Spalliamo fino al Rifugio Porro, l’annata non è delle migliori purtroppo. Mettiamo gli sci subito dopo il Rifugio e iniziamo a salire verso il Ghiacciaio del Ventina. Buon rigelo con neve dura nella prima parte, nessun problema a parte qualche classica scivolata lungo i traversi. Sul ghiacciaio la neve diventa più farinosa e le pelli prendono molto bene. Il Ghiacciaio è tutto coperto, i pochi buchi sono ben visibili.
Poco prima del Passo Cassandra ci supera un gruppo di tutine con passo da gara. Fortunatamente ci aprono anche la traccia e la salita diventa più agevole. Il primo tratto ripido non presenta problemi, togliamo gli sci solo poco prima del colle per affrontare gli ultimi ripidi metri con neve dura. Al passo calziamo i ramponi e iniziamo la cresta. Le uniche difficoltà di trovano all’inizio, qualche passaggio di secondo grado, un traverso che butta leggermente in fuori e un breve tratto sui 45° prima di arrivare all’anticima. Da qui in poi tutto più semplice fino alla vetta vera e propria.
Contate dai 40 ai 50 minuti per affrontare la cresta con calma, e quasi altrettanti a scendere. Rientrati al passo rimettiamo gli sci e iniziamo la discesa. Dopo la prima curva ripida tutto più semplice. Neve pesante nel primo tratto, goduriosa in quello intermedio e poi molle sul finale. Non ci possiamo proprio lamentare! Slalom finale tra i larici e siamo nuovamente alla Porro, dove rimettiamo tutto nello zaino per rientrare a Chiareggio.
Bellissima gita al cospetto del Disgrazia che, da questo lato, mostra un versante davvero selvaggio. Itinerario completo, con divertente cresta finale e ottima discesa, sicuramente consigliato. Difficoltà BSA.