Traversata Champex - La Fouly per la Cabane du Trient

Traversata nel versante svizzero del Monte Bianco con partenza e rientro da Orsières e pernottamento alla Cabane du Trient

Il Bianco dall'Aiguille du Tour

Relazione

Le proposte di Marco sono semplicemente imperdibili: itinerari originali in scenari mozzafiato. Questa volta ci troviamo sul versante svizzero del Monte Bianco, un angolo selvaggio e ancora poco battuto del massiccio. L’itinerario parte da Orsières, nel Canton Vallese: qui lasciamo l’auto al parcheggio della stazione e saliamo a bordo dell’autobus che ci conduce a Champex-Lac. È da lì, alla partenza degli impianti, che iniziamo la nostra avventura con gli sci ai piedi.

Da Champex al Refuge du Trient

Il Grand Combin dalla Punta d'Orny

Risaliamo lungo la pista da sci che si snoda nel Vallone d’Arpette. Volendo, si potrebbe prendere la seggiovia e poi scendere nel vallone, ma a mio avviso non ne vale la pena. Preferiamo guadagnare quota con le pelli, godendoci la salita fino al Col des Ecandies. Da qui si aprono due possibilità: la prima prevede la discesa dal colle verso il Glacier du Trient; la seconda, più diretta, consiste nel risalire un ripido canale proprio sopra il colle.

Optiamo per quest’ultima opzione – e a posteriori, è stata la scelta giusta. Non perdiamo quota e la salita si rivela piuttosto agevole, anche grazie alle corde fisse presenti nel tratto più ripido. All’uscita del canale, un breve traverso ci conduce al Plateau du Trient, e da lì raggiungiamo in poco tempo il Refuge du Trient. Prima di fermarci al rifugio, però, ci concediamo la salita alla Punta d’Orny, un incredibile balcone panoramico sul maestoso Grand Combin. Il rifugio è moderno e accogliente, si mangia anche bene rispetto agli standard dei rifugi svizzeri. Uniche note negative sono il gestore che non accetta pagamenti con la carta sotto i 20 franchi e la totale assenza di rete telefonica e wifi.

Dal Refuge du Trient a La Fouly

La bella cresta dell'Aiguille du Tour

Anche la colazione al rifugio non delude: c’è davvero di tutto, dai salumi allo yogurt con muesli, perfetta per affrontare la giornata che ci aspetta. Dopo esserci rifocillati, scendiamo con gli sci fino al plateau, dove rimettiamo le pelli e ci dirigiamo verso l’Aiguille du Tour. Raggiunta la base del canale che separa le due cime, lasciamo gli sci e proseguiamo con i ramponi. La salita lungo la cresta è piacevole: non troppo tecnica, ma nemmeno banale — l’ideale per aggiungere un pizzico di alpinismo alla nostra traversata. Dalla vetta, il panorama è semplicemente impagabile: uno scorcio affascinante e poco conosciuto del Monte Bianco che ci ripaga di ogni sforzo.

Discesa ingaggiosa dalla Fenêtre de Saleina

Scendiamo tenendoci alti, puntando verso la Fenêtre de Saleina. C’è un tratto in cui tocca spingere un po’, ma per fortuna è breve. Dal colle ci aspetta una ripida discesa sul Glacier de Saleina. Molti alpinisti stanno salendo a piedi con i ramponi, ma noi decidiamo di affrontare la discesa con gli sci. Le pendenze sono serie, in alcuni punti forse attorno ai 50°: qui non si può sbagliare. Dopo questo tratto tecnico, ci godiamo un’altra bella discesa fino a circa 2900 metri, dove rimettiamo le pelli e iniziamo a risalire verso il Col de la Grande Lui. L’ambiente è davvero impressionante: un maestoso paesaggio glaciale, dominato dalla presenza imponente dell’Aiguille d’Argentière. L’ultimo strappo fino al colle va salito a piedi con i ramponi. Breve discesa e ci portiamo a base dell’ultima salita alla Grande Lui. Anche qui panorama grandioso, vale la pena salire a piedi fino alla vetta.

La lunghissima discesa fino a La Fouly

Fantastica discesa fino a La Fouly

La discesa finale è semplicemente entusiasmante: pendenze costanti, perfette per sciare in continuità, dalla cima fino a valle. L’unica accortezza è quella di partire con il giusto tempismo, dato che l’esposizione soliva può rendere il manto pesante nelle ore più calde. Ma se presa al momento giusto, è una di quelle discese che restano impresse a lungo. Arrivati a La Fouly, saliamo sull’autobus che ci riporta a Orsières. Lì, chiudiamo in bellezza con una birra al bar vicino alla stazione. Una traversata straordinaria, in un ambiente alpino di rara bellezza – assolutamente consigliata.

Mappa e tracce

Quota minima
0m
Quota massima
0m
Dislivello
0m
Distanza
0km

NB: La rilevazione gps potrebbe non essere sempre precisa e riportare valori errati

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