Un viaggio che prima o poi ognuno di noi dovrebbe fare, l’Ovest degli Stati Uniti è uno dei luoghi paesaggesticamente più vari del pianeta. Atterriamo a Los Angeles il 18 Agosto; per fortuna riusciamo ad arrivare in fretta al controllo visti, poco dopo si formerà una coda chilometrica. Ci siamo ricordati di compilare l’ESTA due giorni prima di partira altrimenti la nostra vacanza sarebbe finita qui! Appena usciti dall’aeroporto prendiamo il bus dedicato al ritiro delle macchine a noleggio. In 20 minuti arriviamo da Alamo: decidiamo di prendere una macchina di categoria superiore per affrontare in tutta tranquillità i parchi e di integrare l’assicurazione con la protezione completa per non avere pensieri.
La prima tappa è Bakersfield, una piccola cittadina a nord di Los Angeles dove abbiamo prenotato un Motel 6. Dopo due ore circa giungiamo a destinazione e, distrutti per il volo, andiamo direttamente a dormire senza neanche cenare. Il mattino dopo ripartiamo subito alla volta di Yosemite, il nostro primo parco. Prima però facciamo tappa a Mariposa Grove per ammirare le sequoie giganti. Arriviamo all’ingresso del parco dove acquistiamo la conveniente tessera annuale (80$). L’ingresso a Yosemite da Tunnel View toglie il fiato: esci dalla galleria e di colpo appare in tutta la sua bellezza l’intera valle con i suoi colossi di granito. Dormiremo in tenda al North Pines Campground (prenotato mesi prima e meno male, era pieno!). Il campeggio è essenziale, ci sono sono i bagni (senza docce), una comoda piazzola com griglia e il box per cibi anti-orso. È obbligatorio infatti depositare qui tutto il cibo e i cosmetici per evitare di trovarsi un orso in tenda!
Il primo giorno lo dedichiamo a fotografare l’alba a Sentinel Beach, dove è possibile ammirare El Capitan che si specchia nell’acqua. Il pomeriggio lo passiamo a visitare il Visitor Center e a curiosare nello Store (carissimo, meglio comprare le cose fuori dal parco!) e a vedere l’ingresso di El Portal dove facciamo benzina. Il programma per il tardo pomeriggio sera prevede la visita di Glacier Point, raggiungibile con circa un 1h di auto dalla valle. La vista da qui è incredibile, infinite distese di granito dominano l’orizzonte per centinaia di chilometri. Poco prima del punto panoramico partono due facili trail. Percorriamo per primo il Taft Point, un punto panoramico a strapiombo sulla valle dal quale è possibile ammirare El capitan in tutta la sua bellezza. Rientrati al punto di partenza proseguiamo verso la cima del Sentinel Dome dove attendiamo il tramonto. Veniamo ripagati da dei colori mozzafiato!
Il secondo giorno è dedicato al trail delle Nevada Falls. Purtroppo non è stagione per le cascate, sono tutte a secco tranne queste! Il trail è abbastanza lungo, noi abbiamo fatto un giro ad anello salendo sulla destra orografica del torrente e scendendo sul lato sinistro lungo il John Muir trail. Proprio verso la fine, in un punto molto affollato, riusciamo a vedere un serpente a sonagli! È tempo di ripartire lungo la bellissima Tioga Road, una delle strade più belle del viaggio! Lungo la strada ci fermiamo ad ammirare i numerosi punti panoramici, tra cui il famoso Olmsted Point. In circa Tre ore arriviamo alla piccola cittadine di Lee Vining, posta vicino al Mono Lake. Senza fermarci proseguiamo verso nord per visitare la famosissima città fantasma di Bodie, dove tutto viene preservato in uno stato di invecchiamento controllato. Ritorniamo a Lee Vining dove lasciamo i bagagli al nostro motel, il piccola ma bellissimo El Mono Motel dove ci siamo trovati benissimo. La sera va spesa obbligatoriamente ad ammirare il tramonto sul lago, reso molto suggestivo dai numerosi pinnacoli di tufo.
Il giorno dopo tappone verso la Death Valley e Las Vegas. La Death Valley mi ha davvero sopreso, non pensavo di non riuscire a resistere al caldo, ma effettivamente non è possibile stare fuori dall’auto per più di pochi minuti nelle ore centrali. Durante la nostra visita abbiamo toccato i 46°C. Dopo aver visto i punti principali (Badwater Basin, Devil’s Golf Course, Artists palette e Zabriskie Point) proseguiamo in direzione Las Vegas dove arriviamo verso sera. Non è proprio il nostro posto, odiamo il casino e non vediamo l’ora di ripartire. C’è da dire però che la notte al Treasure Island ci ha completamente ristabilito dopo essere arrivati in città pieni di polvere.
Ora è il turno dei Canyon. Decidiamo di percorrerli dall’alto verso il basso, prima tappa quindi Bryce. Il parco è piccolo ed è visitabile in mezza giornata: noi abbiamo fatto il Navajo Trail (semplice e bello, circa 1h e mezza con calma) per poi aspettare il tramonto e ritornare a Panguitch per la notte. Il giorno dopo Zion dove ci aspetta il famoso Angels Landing, un sentiero attrezzato che raggiunge la cima di un promontorio dal quale si gode un panorama a 360 gradi del parco. Niente di serio per chi come noi è abituato alle nostre ferrate, ma certamente non adatto a chi non ha mai visto uno strapimobo Assolutamente da evitare nelle ore centrali (fal caldissimo) inziatelo al mattino presto. La sera arriviamo a Kanab dove pernottiamo. Cena al Calvin T’s Smoking Gun BBQ, molto kitsch ma abbiamo mangiato bene.
Sfumato The Wave (non abbiamo vinto alla lotteria) riprendiamo il cammnino alla volta di Page. Anche qui purtroppo ci va male, e non riusciamo a visitare l’Antelope Canyon. Bisogna prenotare telefonicamente almeno il giorno prima per riuscire a fare il tour delle 12/13 e vedere il famoso fascio di luce. Poco male, ci consoliamo con la bellissima vista di Horseshoe Bend e poi via verso il Grand Canyon. Per le sera abbiamo prenotato una camera al Cameron Trading Post. Una vera e propria cattedrale nel deserto, gestita interamente dai Navajo con camere curate e pulite: sicuramente un posto strategico per visitare il Grand Canyon, visto che dista circa un’ora dall’ingresso del parco. Non ci perdiamo un fantastico tramonto al South Rim. Il giorno dopo torniamo al parco e decidiamo di fare il volo in elicottero sopra il canyon. Il costo è di 200$ a testa per mezz’ora ma ne vale sicuramente la pena, solo dall’alto è possibile ammirare il Colorado in tutto il suo splendore! Non serve prenotare se arrivate presto la mattina.
È il momento della Monument Valley, quindi riprendiamo la macchina in direzione Kayenta. È stato l’unico posto dove non abbiamo trovato posto per pernottare, abbiamo ripiegato sul terribile Anasazi Inn, un prefabbricato abbastanza inquietante. La Monument Valley è veramente affascinante, la si percorre interamente a bordo della propria auto (se abbastanza alta). Purtroppo i numerosi turisti rovinano l’atmosfera come spesso accade ad Agosto in tutti i più famosi parchi Americani. Riprtiamo in direzione nord lungo la famosa Route 163 lungo la quale non perdiamo l’occasione di visitare il famoso Gooseneck. Pernottiamo al Rustic Inn di Moab, punto strategico per visitare Arches e Canyonlands. La sera come al solito ci dedichiamo al tramonto, questa volta al Green River Overlook di Canyonlands, un balcone a picco su infinite distese di mesas e canyons. Il giorno dopo Arches con il primitive trail, un percorso suggestivo e poco frequentato che permette di visitare numerosi archi: anche questo da evitare assolutamente nelle ore più calde della giornata. Piccola pausa pennichella al motel e poi, verso sera, ci fiondiamo al Delicate Arch per ammirare il tramonto e fotografare la via lattea. Il ritorno al buio non è affatto banale, sulla piana abbiamo perso per un attimo gli ometti: è facile perdere l’orientamento anche con la frontale, attenzione!
Mancano gli ultimi due parchi: Grand Teton e Yellowstone. Il giorno successivo è dedicato interamente al trasferimento: pernottiamo a Pocatello in Idaho per poi raggiungere Teton. Arriviamo a Teton prima di mezzogiorno, e fortunatamente troviamo posto al campeggio di Jenny Lake. Il capeggio è spartano, qualche piazzola in mezzo al bosco e un bagno (senza doccia anche questo). Un cartello avvisa che gli orsi entrano regolarmente in questo campeggio e noi non facciamo fatica a crederci. Il Grand Teton è una catena montuosa davvero affascinante, si stacca di colpo da una piana posta a circa 2000m. Non sono molti i trail da fare senza richiedere il permesso ai ranger, il più famoso è quello che conduce a Inspiration Point e quindi al Cascade Canyon. per noi sono paesaggi abbastanza famigliari, ci concentriamo quindi sulle foto. Sveglia alle 5:45 e alba sottozero alla Moulton Barn. Ci spostiamo quindi rapidamente alla Schwabacher Road dove è possibile fotografare i Teton riflessi nello Snake River. Ci ha deluso un po’ Oxbow Bend, am forse non era stagione.
È il turno di Yellowstone, raggiungibile in circa un’ora di macchina da Teton. Anche qui non abbiamo prenotato ma ci va di lusso: troviamo posto al campeggio di Norris, un posto sicuramente molto comodo per raggiungere le maggiori attrazioni del parco. Finalmente riusciamo a farci una doccia al visitor center, eravamo arrivati al limite! Per me che non avevo mai visto i geyser è stato scioccante vedere fumarole da ogni parte. Abbiamo fatto la classica visita del parco: primo giorno Old Faithfull e la zona SW, secondo giorno Mammoth Hot Springs e la Lamar Valley, terzo giorno il Canyon con L’Uncle Tom’s Trail. Il giorno della partenza abbiamo visitato i geyser del Lago prima di ripartire verso Salt Lake City. Siamo stati fortunati: proprio menter eravamo lì ha eruttato Steambot, il geyser più potente del parco. Ma non è tutto: complici le temperature sottozero del mattino il vapore ghiacciava formando una sorta di galaverna che si depositava sulle passerelle!
La vacanza è finita, dobbiamo rientrare a Salt Lake City per prendere l’aereo che ci riporterà a casa. Qui l’ultima piacevole sopresa: la strada che abbiamo scelto (US 89) si rivela più bella del previsto, in particolare la zona di Bear Lake con le vechie case dei pionieri mormoni. Ultima notte nella (bruttissima) Salt Lake City e poi aeroporto. Tre settimane intense che non dimenticherò mai!
Alcuni consigli utili
Comprate il biglietto aereo in anticipo, non oltre Gennaio se dovete andare in estate
Se possibile prenotate i campeggi in anticipo, soprattutto a Yosemite
Arrivate presto nei campeggi non prenotabili (la maggior parte), si riempiono subito
Prendete una macchina non troppo bassa se prevedete di fare la Monument Valley
Portatevi indumenti pesanti, ad Agosto può andare sottozero a Teton e Yellowstone
Prima di entrare nella Death Valley rifornitevi di almeno due galloni d’acqua.
Preperatevi a vedere tanti turisti, se potete andate in primavera
I trail sono tutti molto semplici, bastano delle scarpe basse (corsa o trail running)
Partecipate alla lotteria per vedere The Wave e incrociate le dita, prenotate prima Antelope Canyon
Spendete almeno 3 giorni a Yosemite e Yellowstone, due giorni a teton e due giorni tra Arches e Canyonlands
Noi abbiamo trovato posto senza prenotare in quasi tutti i motel (costo dai 40$ ai 70$ in due a notte)
Il 3G (wind) prende quasi ovunque, tranne in alcuni posti a Teton e Yellowstone.