Bella via, panoramica, semplice e ben appigliata. Partiamo dai Piani dei Resinelli in direzione dei Magnaghi. Seguiamo la Cermenati fino al bivio dove, versa destra, inizia il sentiero che porta alla Cresta Sinigaglia. Attraversiamo il Canalone Porta arrivando alla piazzola dell’elicottero. Stando sulla sinistra del canale roccioso — salendo — per facile sentiero ci alziamo di quota puntando la parete dei Magnaghi. Deviamo infine a sinistra, arrivando per facili roccette a un intaglio, dal quale scende un canalino. Lo scendiamo per circa 20m fino a incontrare una sosta sulla sinistra con due spit. La sosta segna l’inizio della via dalla parte opposta.
Primo tiro
Si sale un evidente canale, alla fine del quale è possibile vedere il primo fittone dove rinviare. Tiro molto semplice che sul finale devia a sinistra su un comodo terrazzino dove si trova la prima sosta (III)
Secondo tiro
Dalla sosta si devia verso un canalino sulla destra. Conviene salire a destra del canale, su un bello spigolo esposto ma ben appigliato — fittone — evitando di infilarsi dentro. Al termine si sale per un murettino appigliato con due fittoni. Al secondo fittone si effettua un lungo traverso verso destra per evitare una paretina più verticale. Per facile terreno si arriva alla terza sosta (IV- III).
Terzo tiro
Si sale in verticale puntando un piccolo muretto strapiombante — facile — per poi piegare verso sinistra e trovare la sosta poco dopo. Tiro facile e corto (III)
Quarto tiro
Si sale in diagonale verso sinistra fino a incrociare il canale della Via Albertini. Si sale inizialmente sullo spigolo per poi entrare nel diedro. Stando dentro il canale il passaggio si supera più facilmente. Superato il canale si continua sempre verso sinistra con su placchette ben appigliate fino a raggiungere la cresta e la sosta (IV-III).
Ultimi tiri
Gli ultimi tiri sono facili, è possibile anche farli in conserva. Il primo termina su un terrazzino prima di una spaccatura. Il secondo supera la spaccatura e, seguendo il filo di cresta porta all’ultima sosta. Il terzo segue sempre la facile cresta fino ad arrivare al grande masso con scritto “Lemonsoda” che segna la fine della via. È meglio spezzare questa parte finale in tre tiri per evitare attriti (III - II)
Discesa dalla normale
Dalla sosta noi ci siamo slegati scendendo a piedi, con attenzione, fino alla prima sosta di calata che si trova dentro a un intaglio. Da qui volendo è possibile continuare con il “passaggio del traversino” e continuare la traversata dei Magnaghi. Noi invece abbiamo iniziato le calate lungo la via normale. In tutto sono 5 calate da 25m. Volendo si possono anche fare tre calate, la prima sicuramente da 25m fino al terrazzino detritico, poi due da 50m sempre sulla verticale.
Una via semplice e divertente, ideale per che vuole iniziare a cimentarsi con delle vie in grignetta.